Come si potano le orchidee: ecco i tre trucchetti dell’esperto

Fra le varie cure da riservare alle orchidee, per farle prosperare, c’è la potatura. Si tratta di un pratica indispensabile per ogni pianta; ancora di più per le orchidee, per preservarne la salute e la bellezza. Potare le orchidee non vuol dire rimuovere solo le foglie secche, ma rguarda anche gli steli e le radici: farla in modo corretto favorisce nuovi germogli, irrobustisce la pianta e la protegge da parassiti e malattie.

Tanto eleganti quanto delicate, le orchidee esigono alcune attenzioni precise, per vederle crescere e fiorire. Fra queste, la potatura richiede una conosceza particolare: è importante sapere quando potarle e quali parti della pianta devono essere recise. Uno sbaglio, dettato da troppa leggerezza o da ignoranza, potrebbe pregiudicarne irrimediabilmente lo sviluppo.

L’importante è non intervenire sulla pianta quando sta fiorendo, perché potrebbe causarle dello stress. Il momento migliore per potare le orchidee è la primavera, dopo il periodo di dormienza, o in autunno, dopo la fioritura. Non esiste una regola universale per potare quest pianta, perché ogni varietà ha esigenze particolari.

Alcuni trucchi per potare le orchidee

Sebbene le varietà di orchidee necessitino interventi di sfoltimeno differenti, si può adottare una semplice, ma importante regola: solamente quando lo stelo è secco e di colore giallognolo va reciso alla base oppure al primo nodo sano, altrimenti, se lo stelo ha un aspetto robusto e verde, non va toccato per nessuna ragione al mondo.

Come più volte detto, a seconda della varietà di orchidea coltivata, la potatura cambierà. L’orchidea Phalaenopsis, una varietà piuttosto diffusa, produce fiori sullo stesso stelo o su un ramo laterale. È possibile recidere lo stelo, dopo il secondo o il terzo nodo, per stimolare nuove fioriture; volendo si può decidere di non toccare lo stelo, se non è secco, e aspettre che nasca un ramo laterale.

Un’altra varietà di orchidea molto apprezzata è la Dendrobium, una pianta che fiorisce una sola volta l’anno. In questo cso è importante potare gl steli floreali alla base quando i fiori sono appassiti e, di conseguenza, cadono. Quel che conta è non recidere mai i rigonfiamenti da cui nascono via via i nuovi steli floreali, sennò s’interrompe la fioritura.

Orchidee: quando potare le foglie e le radici

In genere, le foglie e le radici delle orchidee vanno tagliate solamente se sono secche, marce, visibilmente malate e ingiallite; possono essere recse anche quand sono crescute troppo in lunghezza. L’importante è procedere con delle forbici da giardinaggio bene affilate e disinfettate, altrmenti potresi danneggiare la tua pianta, anche piuttsto gravemente.

Dovra tagliare la radice o la foglia appassita vicino al punto di origine; qualra fossero rovinate solo a metà, potrai recidere la parte danneggiata e mantenere intatta quella sana. Quando poti l’orchidea, dovresti essere avere le idee chiare sul punto n cui tagliare e non toccare il resto della pianta sana.

È altresì importante dsinfettare subito dopo la potatura, la parte tagliata usando un prodoto adatto, perché le orchidee sono esposte facilmente alle infezioni e alle aggressioni parassitarie. Le orchidee vanno rinvasate ogni due o tre anni, per assicurare loro del terriccio sempre fresco e nutriente. In quelle occasioni potrai potarle neggli stessi giorni.

Potatura orchidee: cosa fare subto dopo?

Non va mai dimenticato che la potatura delle piante è un intervento piuttosto invasivo; quando lo si pratca alle orchidee lo è ancora di più, considerando la loro estrema delicatezza. Dopo averle potate, le orchidee vanno disinfettate nelle zone in cui sono state tagliate cn un prodotto specificio. Se il terriccio risulta vecchio e impoverito, si dovrà approfittare di quel momento di interventi per cambiarlo.

Una corretta concimazione non andrebbe mai sottovalutata nemmeno, perché le orchidee, come tutte le piante, hanno bisogno dei nutrienti necessari per fiorire in modo rigoglioso. Per questa ragione dovresti somminstrarle del fertilzzante adatto a questa tipologia di piante ogni quindici giorni durante la fase vegetativa e il periodo di firitura.

Non intervenire mai sull’orchidea mentre sta producendo suoi fiori; ricordati che questa panta va sempre potata dopo il periodo di fioritura, poco prima che entri nella fase di riposo vegetativo. Solo così, non correrai il rischio di causare alla pianta dei danni e potrai, al contrario, aiutarla a diventare ancora più sana e robusta.

La potatura delle orchidee: ricapitolando

In sintesi, le orchidee vanno sempre potate in autunno, poco prima del periodo di riposo vegetativo, e in primavera, prima che foriscano. Mai toccarle durate il periodo n cui producono loro fiori, altrimenti rischierai di causare dei danni alla pianta. Lo sfoltimento delle orichidee serve a liberarle delle parti malate che potrebbero contagiare quelle sane o attirare dei parassiti.

Una potatura corretta e peroda aiuta a rafforzare la pianta e a stimolare nuove fioriture. Ogni varietà è diversa e prebbe avere bsogn di attenzioni differenti, per questa ragione è sempre bene informarsi prima di praticare la potatura. Quel che conta è non farlo mai durante le loro fioriture, se non si vuole causre dei danno alla pianta.

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