Orchidee: ecco come farle rifiorire, il metodo innovativo del giardiniere

Le orchidee sono piante bellissime, su questo siamo tutti d’accordo. Il problema è che quando i fiori cadono ti ritrovi con un gambo spoglio e un po’ triste, e allora ti chiedi: e adesso? Come faccio a farla rifiorire? La verità è che non è così complicato, basta solo capire di cosa ha bisogno e darle un po’ di attenzioni, niente di impossibile, insomma.

Certo, non è neanche una cosa immediata, serve pazienza, ma con il giusto metodo vedrai che alla fine ce la farai. La cosa fondamentale è capire che le orchidee non sono piante qualsiasi, non è che le metti in un angolo, ogni tanto le innaffi e loro fanno tutto da sole. No, loro vogliono un ambiente perfetto: la luce giusta, l’umidità giusta, il nutrimento giusto.

Se azzecchi queste cose, hai già fatto metà del lavoro. Poi ovviamente serve un po’ di costanza, perché non è che rifioriscono dall’oggi al domani. Magari ti sembrerà che non succeda nulla per settimane, ma se segui qualche piccolo accorgimento, piano piano vedrai che qualcosa si muove. Partiamo dalla luce. Le orchidee la amano, ma senza esagerare.

Il sole e l’umidità

Se le metti sotto il sole diretto, le foglie si bruciano e la pianta soffre. Meglio una finestra a est o sud-est, così prende luce senza essere arrostita. Se hai solo finestre troppo soleggiate, puoi mettere una tenda leggera per filtrare i raggi. E occhio a non metterle in posti troppo bui: senza luce, la pianta fatica a crescere e a fiorire di nuovo.

Magari per un po’ sembra stare bene, ma poi si indebolisce. Poi c’è la questione dell’umidità. Le orchidee non sopportano l’aria troppo secca, vengono da ambienti tropicali, quindi vogliono un po’ di umidità intorno. Se in casa l’aria è troppo asciutta, puoi usare un umidificatore o semplicemente mettere un sottovaso con dei ciottoli bagnati sotto il vaso, così l’acqua evapora e crea l’ambiente perfetto.

Un altro trucco è vaporizzare un po’ d’acqua sulle foglie, ma senza esagerare, altrimenti rischi di farle marcire. E mai vaporizzare i fiori, che altrimenti si rovinano. Il nutrimento è un altro punto chiave. Senza cibo, la tua orchidea non andrà da nessuna parte. Un fertilizzante ricco di fosforo e potassio ogni due settimane nella fase di crescita può fare miracoli.

I nutrimenti giusti per le orchidee

Non dimenticartene, altrimenti la pianta farà fatica a rifiorire. E occhio a non usare un fertilizzante qualsiasi, perché alcuni sono troppo forti e possono danneggiare le radici. Meglio uno specifico per orchidee e sempre a dosi moderate. E poi la potatura, perché sì, bisogna darle una sistemata. Se lo stelo è ancora verde dopo la fioritura, puoi tagliarlo sopra un nodo per stimolare una nuova crescita.

Se invece è secco, meglio toglierlo del tutto, così la pianta non spreca energie inutilmente. Alcune orchidee rifioriscono dallo stesso stelo, quindi controlla bene prima di tagliare. L’irrigazione è un tasto dolente. Troppa acqua e le radici marciscono, troppo poca e si secca tutto. La soluzione? Guardare le radici: se sono verdi, non serve acqua.

Se sono grigie o argentee, è ora di annaffiare. Usa acqua a temperatura ambiente e, se possibile, evita quella troppo calcarea. Un altro metodo per capire se la pianta ha sete è sollevare il vaso: se è leggero, probabilmente ha bisogno d’acqua. Anche la temperatura è importante. Le orchidee stanno bene tra i 18 e i 24°C, quindi evita di metterle vicino a termosifoni, condizionatori o finestre che prendono spifferi.

Il problema dei funghi

Gli sbalzi di temperatura le stressano e addio fiori. Se in casa fa troppo caldo o troppo freddo, la pianta potrebbe non rifiorire affatto. Se la tieni all’aperto, occhio ai parassiti. Afidi, cocciniglie e acari adorano le orchidee tanto quanto noi, quindi controlla spesso le foglie e le radici. Se vedi qualcosa di strano, intervieni subito con un batuffolo di cotone imbevuto d’alcol o con un insetticida naturale.

E fai attenzione ai funghi, che possono comparire se c’è troppa umidità. Un’altra cosa che pochi considerano è il vaso. Le orchidee hanno bisogno di vasi trasparenti con fori di drenaggio, così le radici possono respirare e prendere luce. Il terriccio? Solo quello specifico per orchidee, niente terra normale, che trattiene troppa acqua e rischia di far marcire tutto.

Ogni tanto, quando vedi che le radici iniziano a uscire dai fori di drenaggio, potrebbe essere il momento di rinvasarla. Se vuoi dare una spinta in più alla fioritura, puoi provare lo shock termico: di notte abbassa la temperatura di qualche grado rispetto al giorno. Questo simula il cambio di stagione e può stimolare la pianta a fare nuovi fiori.

Cerca di avere pazienza

Non sempre funziona subito, ma può essere un aiuto in più. Ma la cosa più importante di tutte è la pazienza. A volte ci mettono mesi a rifiorire, quindi non scoraggiarti. Se segui questi consigli e dai alla pianta il tempo di riprendersi, prima o poi ti ripagherà con fiori bellissimi. E ricorda che ogni orchidea è diversa: alcune fioriscono più volte l’anno, altre solo una volta ogni tanto. Non esiste una regola fissa.

Quindi sì, far rifiorire un’orchidea non è una missione impossibile. Serve solo un po’ di cura, qualche accorgimento e la voglia di seguirla nel tempo. Alla fine, quando vedrai spuntare quei nuovi boccioli, capirai che ne è valsa la pena. E fidati, la soddisfazione di vedere quei fiori tornare è impagabile!

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