Curare le orchidee costituisce una fase della vita di ogni appassionato di giardinaggio o di fiori nello specifico che sopraggiunge in una fase più o meno avanzata, c’è chi considera questi particolari fiori abbastanza complessi per un neofita, mentre al contrario c’è chi ha una considerazione più semplificata della cura delle orchidee.
Sicuramente non si tratta di fiori banali, ma che seguono un tipo di crescita e sviluppo ma anche convivenza con l’habitat di cui disponiamo che deve essere considerato prima ancora do accogliere una di queste piante nella propria abitazione. In realtà curare le orchidee non è assolutamente impossibile anche per chi è alle prime armi.
Ci sono però, prevedibilmente delle cose da considerare, sia prima di scegliere e quindi acquistare una orchidea ma anche durante il processo di vita di una di queste piante che può essere anche assolutamente considerevole. Esistono vari trucchi e segreti più o meno conosciuti per una cura effettiva di questa famiglia di piante.
Le condizioni ideali
La cura passo a passo non può che essere identificata imparando a conoscere un po’ l’orchidea e capire cosa è effettivamente: fa parte di una serie di piante che sono ancora in larga parte “non domesticate”, originarie delle aree tropicali del globo, quasi tutte presenti nelle Americhe, e solo poche in proporzione possono essere trovate coltivabili in proprio.
La più famosa è forse la Phalaenopsis, che è anche quella più riconoscibile, questa può avere una buona duttilità in quanto crescere in un comune vaso. Importante è capire le condizioni ideali dell’orchidea che ha bisogno di stabilità, di un contesto abbastanza umido e di una temperatura media costante, che dovrebbe aggirarsi tra i 22 ed i 29 gradi.
Maggiormente è stabile, più l’orchidea resterà in una buona condizione, anche se per la fioritura può essere necessario un tipo di strategia legata al cambio ambientale che vedremo ed affronteremo più avanti, se abbiamo difficoltà a vedere nuovi tipi di fioritura (cosa non affatto scontata specialmente per le piante molto giovani).
Il terriccio e la fertilizzazione
E’ una pianta che soffre tantissimo i ristagni d’acqua: per questo motivo bisogna sempre di ricordare di impiegare esclusivamente un tipo di terriccio che è una sorta di mix formato da terreno molto poco compatto ma anche da parti di corteccia così da garantire una eccellente capacità drenante, molti errori di coltivazione della pianta derivano proprio da questo contesto.
Molte orchidee hanno radici aeree, che evidenziano lo stato di salute come quelle sotterranee, per questo spesso vengono vendute con vasi trasparenti, proprio per tenere d’occhio le radici che sono anche indicative dello stato di salute dell’intera orchidea. Queste devono apparire sempre sode e turgide, mai secche o malmesse altrimenti possono portare alla morte della pianta.
Durante il periodo della fioritura (come vedremo tra poco) possiamo anzi spesso è decisamente consigliabile fertilizzare l’orchidea utilizzando però concimi specifici , generalmente sono liquidi oppure attraverso dei bastoncini a rilascio graduale e lento, mediamente una volta ogni 2 settimane oppure secondo quanto specificato dai prodotti che abbiamo scelto di utilizzare per l’occasione.
Fioritura
Le orchidee fioriscono con l’inizio della primavera o in alcuni casi sul finire dell’inverno fino a primavera inoltrata. Le fioriture sono possibili da incentivare costituendo in inverno o a inizio primavera una forma di sbalzo termico non eccessivo tenendo la pianta ad diversi gradi sotto quella della posizione naturale, senza esagerare.
Se al chiuso l’orchidea infatti si trova a circa 20 – 25 gradi durante la notte nel periodo della fioritura possiamo lasciarla appena fuori evitando di esporla lungamente al vento forte o al sole troppo aggressivo, fino al mattino successivo, in questo modo potremo simulare una condizione di cambio ambientale che può essere utile per la fioritura.
L’orchidea non va mai tenuta sotto il sole forte, e lontana dalle correnti aggressive: in natura si trova in conesti umidi, ma non esposta al sole, spesso cresce sotto alberi molto grandi ed imponenti quindi bisogna ricreare un contesto mediamente umido, caldo ma non opprimente ed eccessivo come possono essere le giornate estive.
Irrigazione
Fondamentale è capire quando e come irrigare: tenere la pianta lontano dalle fonti di clima secco è il primo step, il secondo è ricordarsi di non far asciugare mai troppo il terreno ma al contrario mantenerlo solo leggermente umido. Da evitare se possibile l’innaffiatura tradizionale dall’alto, possiamo impiegare il metodo dell’immersione.
Utilizzando una bacinella abbastanza colma di acqua a temperatura ambiente possiamo immergere il vaso con la pianta in modo da tenere immerso il vaso per alcuni minuti in modo che il terriccio possa raccogliere acqua quanto necessario, dopodichè bisogna tenere la pianta in posizione elevata così da far scorrere per alcni minuti l’acqua in eccesso.