Hai le 2 Lire con l’ulivo? Ecco quanto valgono oggi sul mercato numismatico

Il settore della numismatica è sempre motivo di grande attenzione da parte di tante persone, non solo per chi ha una certa esperienza nel settore, ma anche per chi semplicemente è mosso da una semplice passione che lo porta ad avere una certa curiosità in fatto di monete e della loro storia.

L’Italia poi è ricca di tanta storia da questo punto di vista, una storia che tra passato e presente non fa altro che crescere e portarci ad avere tra le mani dei capolavori che in pochi possono vantare di avere allo stesso modo. Oggi ad esempio ci concentriamo su una moneta in particolare

Le 2 lire con l’ulivo, una moneta che forse in pochi ricordano e che per conoscere a fondo ci mette nelle condizioni di tornare davvero tanto indietro con il tempo. In un periodo storico che in tanti, per questioni anagrafiche non hanno nemmeno vissuto. Ma entriamo nel merito della questione.

2 lire con l’ulivo: la storia

Partiamo dal presupposto che la scelta delle design di questa moneta non è mai stato un caso, è stata coniata per la prima volta ne 1953, con l’idea di potere mostrare un simbolo di vera rinascita per un Paese che era riuscito a farcela e che si stava ricostruendo e anche rinnovando.

La moneta è stata coniata circa dieci anni prima della nascita della Repubblica, un dettaglio che non è un caso. Per capirci, era un periodo in cui l’Italia stava ripartendo dopo la guerra, cercando di puntare su dei punti di forza, come per esempio il settore agricolo e cosi via.

Proprio negli anni 50 si è andato incontro ad una vera rinascita economica, che ha portato alla coniazione di questa moneta con il ramoscello di ulivo, lo stesso che in tanti hanno avuto anche la fortuna di potere stringere tra le mani e usare come moneta comune di giorno in giorno.

Cosa sappiamo del suo valore

Gli esperti del settore non hanno dubbi nel pensare che se si dovesse pensare solo all’anno di coniazione, il valore su cui fare affidamento potrebbe essere davvero molto vasto. Si parte da 0,46 centesimi per quelli che sono stati coniati nel 1953, per poi passare ad un massimo di 238 euro per quelli coniati nel 1958.

Un dettaglio a cui si devono aggiungere anche delle altre caratteristiche che non sono mai di poco conto e che comprendono: il materiale della moneta, il peso, il bordo, il diametro, lo spessore e anche quello che comprende la parte dritta e la parte del rovescio che in genere può cambiare

E poi altra cosa di non poco conto è anche il numero degli esemplari che nel corso del tempo sono stati prodotti, quando si tratta di pochi pezzi sicuramente si ha sempre a che fare con un valore che cresce, cosa diversa rispetto a dei numeri magari maggiori che possono renderla meno di valore.

E ancora

Ad ogni modo, cosi come succede per le altre monete, anche in questo caso, ciò che potrebbe fare crescere il valore delle due lire con l’ulivo è lo stato di conservazione: se la moneta è in perfette condizioni e quindi a Fior di Conio, allora è possibile che possa avere un valore maggiore.

Cosi come il dettaglio relativo all’anno in cui la moneta è stata coniata, no vale per tutti la stessa cosa, inoltre ancora la presenza di errori di battitura o di creazione che possono anche determinare quello che è il valore finale della stessa. in alcuni casi la rende anche più unica rispetto ad altre.

Per finire, una moneta potrebbe perdere un poco del suo valore se si trova in uno stato di ossidazione, o se per esempio ci sta qualche graffio o qualche spaccatura che la possa rendere meno di valore rispetto al resto del conio. Insomma un dettaglio che non si può mai dimenticare

Per finire

Insomma le due lire con l’ulivo sono davvero dei pezzi unici e al tempo stesso rari e come tali devono sempre essere considerati. Possederli potrebbe essere una vera fortuna, la stessa da fare valutare ad un esperto del settore che possa capire per davvero che cosa si ha tra le mani.

Solo cosi si potrà davvero capire poi che cosa farne, anche prima di venderla si deve sempre conoscere il suo valore effettivo e partire da li per non fare mai il passo più lungo della gamba. Magari si ha un piccolo tesoro tra le mani senza nemmeno saperlo. E’ il caso di informarsi sempre.

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